La segnalazione della presenza di inquinanti chimici nel latte materno ha richiamato l’attenzione del mondo scientifico e del pubblico in generale e sta giustamente destando preoccupazioni riguardo alle possibili conseguenze sulla salute infantile.
I risultati di tali ricerche devono essere correttamente interpretati. Essi in primo luogo non devono minare la sicurezza delle madri nel loro latte, per il fatto che tutti gli studi dimostrano che anche negli ambienti inquinati la salute e lo sviluppo dei bambini allattati al seno sono comunque ottimali, mentre quelli allattati artificialmente hanno esiti peggiori.
Inoltre è doveroso sottolineare che i rischi derivanti dall’esposizione agli inquinanti sono massimi nella vita fetale, quando gli apparati del nuovo organismo sono in formazione e quindi più vulnerabili. Infine gli inquinanti nel latte devono essere considerati come un importante segnale dell’inquinamento del mondo in cui tutti viviamo, e devono essere utilizzati per monitorare e migliorare gli interventi di protezione ambientale.
In questo contesto, c’è bisogno di informazioni obiettive e indipendenti da interessi commerciali sui rischi e i pericoli dell’inquinamento ambientale. Questa precisazione di IBFAN Internazionale, pubblicata nel 2013 e ora tradotta in italiano da IBFAN Italia, fornisce le informazioni necessarie, tratte da ricerche aggiornate pubblicate su riviste scientifiche accreditate.
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