SI POTRA’ ALLATTARE IN PARLAMENTO!
Le deputate potranno portare i loro figli e le loro figlie fino ad un anno d’età in aula alla Camera e allattarli in alcune file a loro riservate e soprattutto potranno partecipare e votare contestualmente ai lavori parlamentari.
Lo ha deciso la Giunta per il Regolamento di Montecitorio, derogando all’articolo che prevedeva che “nessuna persona estranea alla Camera può, sotto alcun pretesto, introdursi nell’Aula dove siedono i suoi membri”. L’allattamento potrà adesso avvenire “in apposite postazioni collocate nell’ultima fila superiore dell’Emiciclo ovvero in una tribuna riservata, previamente e appositamente individuata dal Collegio dei Questori”.
La Giunta il 27 luglio scorso, nella Legge di Bilancio della Camera, ha approvato un parere che ha fatto seguito all’ordine del giorno «sulle modalità di partecipazione delle deputate madri ai lavori parlamentari», presentato da Gilda Sportiello del M5S, oggi alla sua seconda legislatura.
“La cosa importante, spiega Gilda Sportiello, che è anche membro della Commissione Affari Sociali, è la possibilità per le deputate di una piena partecipazione ai lavori parlamentari che non saranno più obbligate a scegliere se restare in Aula o allattare, in un momento delicato come il primo anno di vita del bambino” e continua ” la decisione è stata facilitata dal cambiamento del voto in aula a seguito delle modifiche di voto intervenute dopo la Pandemia. Ad una settimana dalla decisione della giunta, è’ un piacere vedere l’accoglienza politica trasversale a questa modifica. Ci auguriamo che da adesso le deputate diano anche l’esempio di questa buona pratica, dando così un segnale forte che dalla sede più rappresentativa della democrazia italiana possa diffondersi a tutte le istituzioni ed in ogni luogo di lavoro in Italia, affinché nessuna donna sia mai costretta a decidere se allattare o lavorare: ogni donna deve poter allattare ovunque desideri farlo.”
Dopo i vari passi che si sono susseguiti negli anni, questo è un risultato importante per il rafforzamento della civiltà e dei diritti di mamme e bambini in Italia, considerando anche che nelle istituzioni europee da anni è concesso alle eurodeputate portare i propri figli.