Il contributo delle ostetriche
Martina Palmieri e Ilaria Monteforte
per la SAM 2020 FROSINONE

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Un chiaro ed esaustivo articolo fatto e pensato sulla base dell’argomento trattato
dal tema SAM2020 “L’ALLATTAMENTO SI
PRENDE CURA DEL PIANETA”

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Eccolo qui, buona lettura!

«Il latte umano non viene scremato, processato, pastorizzato, omogenizzato,
confezionato, immagazzinato, trasportato, riconfezionato, liofilizzato, ricostituito,
sterilizzato o sprecato.
Cosa ancora più importante per molte persone oggigiorno, non è geneticamente
modificato. Non richiede carburante per essere scaldato, non richiede refrigerazione,
ed è sempre pronto per essere assunto alla temperatura giusta. In breve, è il cibo più
amico dell’ambiente che esista.”(Francis e Mulford, 2000)

Come tutti i processi biologici e naturali, allattare serve anche a proteggere
l’ambiente. Usare sostituti del latte materno, soprattutto in misura superiore allo
stretto necessario (e lo stretto necessario è pochissimo), fa invece male all’ambiente.
Per produrne un kg si emettono 21,8 kg di CO2-eq di gas serra; pensate a quanti kg se
ne producono e se ne consumano, e fate i conti. A questo inquinamento si devono
aggiungere la deforestazione per allevare mucche e coltivare mangimi, il consumo di
combustibili fossili per le varie fasi di trasporto, produzione, preparazione e
conservazione, l’uso di materie prime e lavorate (metalli, carta, plastica) che solo in
piccola parte si riciclano e che in gran parte si bruciano (rilasciando composti tossici),
e lo spreco enorme di energia. Per non parlare dello spreco d’acqua: ce ne vogliono
circa 4.700 litri per produrre un kg di latte in polvere. (Ibfan Italia)

Allattare è compatibile col clima: è una soluzione a bassa emissione di carbonio, pulita
e verde. Questo perché il latte materno non è prodotto industrialmente, né ultraprocessato.
Allattare mantiene l’ambiente intatto.

Al giorno d’oggi, niente è spontaneamente a “rifiuti zero”: gli uomini sono le sole
creature viventi sulla terra che producono in abbondanza rifiuti che non possono
essere riutilizzati o riassorbiti nell’ambiente naturale, anche se negli ultimi tempi
alcuni rifiuti vengono riciclati. Il concetto di “rifiuti zero” è perfettamente
rappresentato dall’allattamento: niente viene scartato o diventa indesiderabile, in
nessun momento.

Allattare è quindi una priorità per la prevenzione primaria

È essenziale aumentare la consapevolezza ambientalista riguardo all’impatto
dell’alimentazione artificiale. Ed è anche necessario mitigare il danno causato dal suo
consumo, aumentando i tassi di allattamento

Come è possibile tutto questo?

Tramite la protezione dei diritti delle madri, la promozione dell’allattamento
ed il sostegno alle neo mamme.

1. Protezione

a. Garantire che tutte le madri che lavorano, comprese quelle, in aumento, con
contratti di lavoro precario o a tempo determinato, possano allattare i propri figli in
maniera esclusiva fino a circa 6 mesi e possano poi continuare, dopo aver introdotto
altri alimenti, fino a che lo desiderano.

b. Premere sul governo e sulle autorità sanitarie perché pongano dei limiti rigorosi al
marketing dei sostituti del latte materno, ben più rigorosi di quelli della legge
attualmente in vigore (Dm 82/2009) e in linea con il Codice Internazionale dell’OMS .

c. Assicurare che tutte le mamme possano allattare i loro figli quando, dove e come
vogliono, senza restrizione alcuna

2. Promozione

a. Fare in modo che in tutti i mezzi e le forme di comunicazione l’allattamento sia
rappresentato come il modo naturale di alimentare i bambini.

b. Introdurre in tutte le scuole, nelle discipline appropriate, elementi di educazione
che istruiscano tutti gli alunni, fin da piccoli, sull’importanza e la pratica
dell’allattamento.

c. Favorire le Iniziative Amiche dei Bambini, negli ospedali e in altre strutture
sanitarie, nelle facoltà di scienze mediche, nelle farmacie e nelle comunità.

3. Sostegno

a. Fare in modo che le pratiche sanitarie, durante la gravidanza, il parto e
l’allattamento, siano il più rispettose possibile della fisiologia e non disturbino i riflessi
innati primitivi che l’evoluzione umana ha fornito a tutte le madri e a tutti i neonati.

b. Garantire che ogni donna in gravidanza e dopo il parto abbia accesso a un sostegno
competente in caso di difficoltà con l’allattamento

c. Formare tutti gli operatori sanitari che hanno contatto con donne in gravidanza e
allattamento affinché siano in grado di rispettare i processi fisiologici della
gravidanza, del parto e dell’allattamento, e di intervenire adeguatamente solo quando
necessario.

d. Fornire sostegno competente in maniera prioritaria alle donne meno istruite o a
basso reddito, a maggiore rischio di non allattare o di allattare meno del voluto, per
ridurre le disuguaglianze, o per non accrescerle.

A tal proposito per la SAM 2020 disporremo una intera giornata dedicata alle
consulenze sull’allattamento, sia online che in studio, previa prenotazione.

Dott.ssa Ilaria Monteforte
Dott.ssa Martina Palmieri

 

Le foto presenti nell’articolo sono di Antonella Ricciotti che ringraziamo per l’autorizzazione alla pubblicazione, e per la bellezza degli scatti!