DIRITTI DELL’INFANZIA IN ITALIA: FORTI LE DISEGUAGLIANZE REGIONALI. ASSENTE UNA VISIONE STRATEGICA, NONOSTANTE ALCUNI IMPORTANTI PASSI AVANTI SUL PIANO LEGISLATIVO
Presentato oggi il 3° Rapporto supplementare del Gruppo CRC alle Nazioni Unite, che fa il punto sull’attuazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia.
[…] Le politiche dell’infanzia in Italia continuano a non essere trattate come una priorità e, in assenza di una visione d’insieme strategica, permangono le diseguaglianze, che si riflettono in primo luogo sulle disparità regionali. A interventi discontinui, talvolta realizzati in risposta a situazioni emergenziali, si sono alternati, tuttavia, anche alcuni segnali incoraggianti sul piano legislativo. È quanto emerge dal 3° Rapporto supplementare del Gruppo CRC, che sarà trasmesso alle Nazioni Unite, presentato oggi alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, della Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Filomena Albano e della vice-presidente della Commissione parlamentare infanzia Sandra Zampa, promotrice della legge 47/2017 sulla protezione dei minori stranieri non accompagnati. Il Rapporto, che fotografa lo stato delle politiche dell’infanzia dalla prospettiva del terzo settore, a partire dall’esperienza di coloro che lavorano quotidianamente con i bambini e i ragazzi, è un report complementare rispetto a quello fornito dal Governo e completa il terzo ciclo di monitoraggio del Gruppo CRC.
[…] “La disomogeneità territoriale rispetto alle misure a sostegno di famiglie e minori, all’accesso e alla qualità dei servizi a loro rivolti è una delle gravi criticità emerse da questo monitoraggio: persino i tempi e i criteri di raccolta dati relativi a questi aspetti variano di regione in regione, rendendo difficile l’individuazione dei bisogni e la programmazione di risposte puntuali – sottolinea Arianna Saulini, di Save the Children, coordinatrice del Gruppo CRC. […] Le aree dove è accentrato il maggior numero di bambini in condizione di disagio socio-economico sono le stesse in cui sono più carenti i servizi che li interessano in modo diretto: per ridurre questo gap è necessario prevedere interventi specifici e ripensare l’assetto delle politiche dell’infanzia in Italia, in modo organico e strategico”.
[…] “Confidiamo che, con l’imminente incontro con il Comitato delle Nazioni Unite per l’esame della situazione italiana, sia avviata una riflessione strategica rispetto alle politiche per l’infanzia e adolescenza, da cui derivi l’assunzione di un impegno reale da parte delle istituzioni competenti per risolvere le criticità ancora insolute e superare le disparità, che si fanno sempre più acute” conclude Arianna Saulini.
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