In seguito alle segnalazioni di numerose mamme dello spot pubblicitario di un latte di crescita di cui il campione di nuoto è testimonial, la nostra associazione insieme ad altre (AICPAM, CreAttivamente Ostetriche, IBFAN Italia, La Leche League Italia, Il Melograno, MIPPE) ha scritto la seguente
Lettera aperta a Massimiliano Rosolino
7 marzo 2016. Gent.mo, le scriviamo in merito alla pubblicità televisiva di un latte di crescita del quale lei è testimonial (https://www.youtube.com/watch?v=Y6587ZwrxQw); vorremmo esprimerle preoccupazione per il messaggio che lo spot veicola e, dunque, per i risvolti che potrebbe avere.
Noi siamo certi che, nel proporle lo spot, non le è stato detto che i messaggi che lei invia alle mamme e ai papà non sono sostenuti da evidenze scientifiche.
La proposta di alimentare i bambini dopo l’anno di vita con latti di crescita va in direzione opposta a quella suggerita dall’OMS1, dall’EFSA2, e dall’istituto tedesco per la valutazione del rischio (Bundesinstituts für Risikobewertung)3, che, sulla base di evidenze scientifiche solide, dichiarano che queste formule sono prodotti inutili (oltre che costosi) per l’alimentazione dei bambini, se non addirittura negativi in quanto l’alto contenuto di zuccheri ed il conseguente sapore dolce potrebbero influenzare le preferenze del bambino per i cibi dolci e favorire sovrappeso ed obesità.
Noi crediamo che non sia opportuno che nell’attuale situazione di crisi del Paese, che vede molte famiglie in gravi difficoltà economiche, un personaggio di grande appeal, quale Lei certamente e meritatamente è, si faccia promotore di un prodotto inutile e costoso, che può condizionare negativamente l’allattamento materno, raccomandato ben oltre il primo anno di vita anche recentemente dal Tavolo Tecnico Operativo Interministeriale sulla Promozione dell’Allattamento al Seno4. I benefici sulla salute dei bambini che lo spot pubblicizza sono dimostrati, tra l’altro, per il latte materno e non certamente per alcuna formula artificiale!
Raccomandare i latti di crescita configura inoltre il mancato rispetto del Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno, che l’Italia si è impegnata a rispettare sin dal 1981.
Il fatto che il committente abbia scelto Lei quale testimonial per pubblicizzare e aumentare le vendite del prodotto deriva ovviamente dall’ascendente che Lei ha sull’opinione pubblica; Lei è un grande campione di sport e, come tale, sa bene che, a volte e indipendentemente dalla propria volontà, si può anche sbagliare; ma i veri campioni si distinguono anche perché riconoscono gli errori e cercano di porre rimedio.
Pertanto noi Le chiediamo di ritirare la Sua adesione a questa campagna pubblicitaria, sperando che in futuro lei possa scegliere di aderire a progetti che hanno come unico obiettivo la salute dei nostri bambini.
1Information concerning the use and marketing of follow-up formula. WHO, Geneva, 17 July 2013 http://www.who.int/nutrition/topics/WHO_brief_fufandcode_post_17July.pdf
2Scientific opinion on nutrient requirements and dietary intakes of infants and young children in the European Union. EFSA Journal 2013;11(10):3408 [103 pp.]. doi:10.2903/j.efsa.2013.3408 http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/131025
Ok io posso anche condividere il fatto che il latte non sia indispensabile,
Ma scrivere una lettera del genere è come scrivere una lettera a banderas dicendo che le merendine fanno male alla pancia e siccome siamo in crisi meglio pubblicizzare la frutta
Cioè vi rendete conto di questo almeno?
È una stupidaggine
1. Banderas però non dice che le merendine fanno bene e garantiscono migliori esiti di salute, cioè non fa affermazioni salutistiche non supportate da studi, e ritengo che questo faccia una enorme differenza;
2. se qualcuno che ha più tempo di noi scrivesse a Banderas chiedendogli di pubblicizzare la sana buona frutta invece che le merendine, lo riterrei meritorio e utile, non certo stupido
Annalisa Paini, MAMI
Non comprendo. Esistono migliaia di mamme che non hanno mai allattato o hanno smesso dopo qualche mese. E ciò per i motivi più disparati, non ultima la carenza di latte o patologie più gravi (motivi che molte donne, causa una società retrograda, ancora vivono come “croce sociale”, beffa che va ad aggiungersi alla beffa). Lo spot non dice SMETTETE DI ALLATTARE. Consiglia solo un prodotto per chi non può/non vuole (guai a chi giudica) allattare oltre l’anno. Il latte crescita è quanto di più simile al latte materno esista e permette di evitare l’utilizzo di latte vaccino (questo sì davvero dannoso e inutile, proprio lui, il sopravvalutato latte con cui siamo cresciuti tutti).
Dove sta, quindi, il problema? Vuole essere l’ennesima condanna sociale? Coraggio, siamo nel 2016. E in un mondo libero, almeno all’apparenza. Non prendiamo per idiote le mamme che guardano la tv. Sono certa che sanno fare una scelta, senza Rosolino e pure senza le statistiche dell’OMS.
Cara Francesca, credo proprio tu abbia travisato il contenuto della lettera a Rosolino. La questione non è allattare/non allattare. Nessuno sta mettendo in croce chi non allatta.
Si parla di tutt’altro!
La lettera vuole sensibilizzare i genitori sul fatto che il latte di crescita non ha la benché minima dimostrazione scientifica di una qualche utilità, anzi, OMS e EFSA dicono il contrario.
Quindi se una mamma, per scelta o necessità, non allatta, deve sapere che dopo i 12 mesi del suo bambino non è necessario comprare latte di crescita e il suo bambino non avrà una salute migliore se consumerà latte di crescita.
Non è assolutamente dimostrato che il latte di crescita sia migliore del latte vaccino, né che “Il latte crescita è quanto di più simile al latte materno esista”.
Le mamme che guardano la tv non sono idiote, e questo i pubblicitari lo sanno bene.
Non posso che essere d’accordo con quanto affermato da Annalisa Paini: le aziende non farebbero investimenti a sei zeri (o più) in pubblicità, se non ne avessero un ritorno.
Questo articolo è un piccolo esempio che potrà interessarti: http://www.ibfanitalia.org/futureproof-ovvero-come-il-marketing-fa-presa-sulle-mamme/
bravi…
Cara Francesca,
i latti di crescita sono una mera invenzione commerciale, non sono (a differenza dei latti di partenza) necessari – come non lo è il latte vaccino – alla crescita di bambini che si suppone mangino di tutto.
Sono stati inventati per creare un bisogno e anche per fare da traino ai latti 1 e 2, in particolare da quando il latte 1 non si può pubblicizzare per legge (anche il Legislatore agisce per farsi beffa delle mamme che non possono allattare? non credo…).
In particolare questa pubblicità afferma cose false, e trattandosi della salute dei più piccoli alla nostra associazione e alle altre firmatarie è sembrato opportuno farlo sapere ai potenziali acquirenti, proprio per dare maggiori elementi per scegliere.
Le mamme non sono più idiote di chiunque altro viva in una società piena di informazioni e carente di tutele e bussole per orientarsi; tutti noi siamo sensibili a certi “tasti” e i pubblicitari sanno fare bene il loro mestiere: trovano e premono quei tasti, e credo sia un’illusione pensare di essere liberi da qualunque condizionamento. Del resto le aziende non investirebbero una così grande parte del loro fatturato se non fossero sicure di avere un ritorno, e parte della beffa sta proprio nel fatto che la pubblicità la pagano proprio quelle famiglie che poi acquistano i prodotti.
Oltretutto nei Paesi (ad esempio quelli scandinavi) in cui queste pubblicità non sono permesse e in cui allattare è considerato scontato e normale, le patologie che impediscono l’allattamento sono in percentuale bassissima e le donne non sono portate a scegliere di non allattare perché la comunità intera è accogliente verso le mamme che allattano (luoghi a misura di mamma e bambino, legislazione sulla maternità che consente una reale conciliazione famiglia-lavoro, ecc). Sarà un caso?
Annalisa Paini, MAMI
Ringrazio personalmente MAMI e laSig ra Annalisa Paini per aver dato elementi di valutazione a tanti genitori che ” ignorano” le evidenze scientifiche a riguardo dei latti in formula e i latti di proseguimento, e che quindi potebbero dare fiducia a prodotti discutibili e oserei dire nn propriamente promotori della salute dei nostri bambini. CHe questi latti tanto pubblicizzati e remunerativi siano i precursori di merendine, biscotti, dolci in genere preparati con ingredienti nocivi per l ‘orgnismo umano? credo di si!
Non ho mai allattato ma non per mia scelta ma semplicemente perché nn ne ho mai avuto a sufficienza…..dopo l’anno alle mie figlie ho dato il latte di crescita fino ai tre anni. e l’ho usato anche in casi di diarrea come unico alimento….se li avessi dato il latte vaccino sicuramente in caso di diarrea nn avrei potuto darglielo, quindi dei vantaggi rispetto al lette normale li avrà !